Morso di vipera cosa fare in attesa di raggiungere l’ospedale.

In alcune zone del mondo i morsi di serpente costituiscono un problema da non sottovalutare, che interessa un grandissimo numero di persone e che causa fra le 80 mila e le 130 mila morti all’anno. E in Italia?


In Italia il problema dei morsi di serpente è decisamente minore, ma nella stagione estiva, soprattutto in occasione di passeggiate o trekking a stretto contatto con la natura, potrebbe destare qualche preoccupazione.

Le vipere
In Italia si riconoscono una ventina di specie di serpenti ma di queste solo cinque appartengono al genere “vipera” e sono, quindi, velenosi. La vipera più comune nel nostro Paese è la vipera aspis, meglio conosciuta come aspide, e diffusa su tutto il territorio italiano, ad eccezione della Sardegna. Poi c’è la vipera berus, comunemente nota con il nome di marasso e presente nelle regioni settentrionali. Nelle zone appenniniche centrali vive, invece, la più rara e molto piccola vipera ursinii, mentre nell’Italia nord-orientale si trova quella più caratteristica, per la presenza di un corno sulla punta del muso, conosciuta – infatti – come vipera dal corno o, più scientificamente, vipera ammodytes. Infine, vi è la vipera walser che vive solo in una zona ristretta delle Alpi piemontesi, ed è molto simile alla berus.

Come riconoscerle?
Ovviamente, quando vediamo un serpente, la prima preoccupazione è sapere se si tratti di una vipera o meno. La prima regola, ma forse nemmeno sarebbe il caso di dirlo, è quella di ignorare l’animale senza andargli incontro e senza avvicinarsi, in quanto il rischio di morso è alto solo se molestato e se percepisce una situazione di pericolo. In ogni caso i tratti distintivi della vipera sono:

L’occhio: la pupilla delle vipere è verticale, a differenza di quella dei serpenti più innocui che è generalmente rotonda
La testa: di forma triangolare e ben distinta dal resto del corpo
Il corpo: la lunghezza delle vipere è tendenzialmente limitata a poche decine di centimetri e il corpo è generalmente più tozzo e permette una distinzione netta con l’inizio della coda, più sottile.

Cosa fare?
Fortunatamente il veleno delle vipere non provoca, salvo alcune eccezioni, quadri clinici gravi. La vipera, inoltre, non sempre quando morde inietta il veleno e, soprattutto, non sempre lo fa in dose tossica. L’assorbimento del veleno della vipera da parte del nostro organismo, inoltre, è lento.
Nel malaugurato caso in cui si venisse morsi da questo animale è bene, però, avere alcune accortezze:
Chiamare il numero di emergenza o organizzarsi per raggiungere l’ospedale più vicino (nel caso in cui ci fosse la necessità del siero antivipera questo verrà somministrato solo una volta raggiunto l’ospedale);
Rimuovere eventuali oggetti che stringono la parte del corpo che è stata morsa (per esempio anelli o cavigliere);
Rassicurare la persona che è stata morsa e non farsi prendere dal panico;
Immobilizzare la parte del corpo colpita, se si può anche utilizzando una stecca rigida o un bendaggio, come in caso di frattura di un arto, senza però comprimerla eccessivamente perché si potrebbe impedire il flusso arterioso del sangue;
Non applicare mai un laccio emostatico;
Evitare che la persona colpita si muova autonomamente, rischiando la diffusione del veleno attraverso i movimenti muscolari;
Non incidere il sito del morso, non applicare disinfettanti ed evitare manovre come per esempio la suzione del veleno.


Concludendo, è bene, quando si fanno delle passeggiate in zone nelle quali è possibile la presenza di vipere, tenere a mente alcune precauzioni come per esempio indossare l’abbigliamento corretto (che copra le estremità del nostro corpo) ed evitare di sedersi su muretti acciottolati esposti al sole o di frugare a mani nude fra foglie o prati nei quali non si possa escludere con certezza la presenza di una vipera – comportamenti che, peraltro, ci proteggono anche dalle punture di altri insetti che potrebbero essere, come abbiamo visto in un precedente articolo, pericolosi.

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