Vischio, non solo Natale: tutte le curiosità della pianta verde brillante

Scopri tutto quel che c’è da sapere sul vischio, le sue caratteristiche e come nascono le tradizioni natalizie che lo riguardano

Il vischio è un termine che viene utilizzato per definire un gruppo di piante molto particolari, vegetali che in molti associano alla fine dell’anno perché tradizione vuole che baciarsi sotto il vischio porti fortuna. Questa è solo una delle tante curiosità collegate a questi vegetali; capiamo insieme qualcosa in più sul vischio e scopriamo tutti gli aneddoti che lo riguardano.

Il vischio cresce sui rami di altri alberi

Il vischio (Viscum album) è una specie vegetale particolare perché vive aggrappata ai rami degli alberi. La colorazione verde brillante delle sue foglie mostra come la pianta di vischio gestisca il proprio metabolismo tramite fotosintesi clorofilliana ma, invece di procurarsi sali minerali e acqua dal terreno, preferisce recuperarli da altri vegetali. Com’è possibile? Il vischio non fa altro che stringersi ai tronchi altrui ed emettere dei particolari organi, gli austori, che penetrano il legno fino a raggiungere i tessuti conduttori degli alberi; dai quali recuperano ogni sostanza utile alla fotosintesi. Questo comportamento, che in botanica si definisce “emi-parassitismo” o “parassitismo parziale”, è proprio di alcune specie vegetali che, data la somiglianza, vengono comunemente identificate col nome di “vischio”. Ne citiamo qualcuna: il vischio nano (Korthalsella salicornioides), il vischio rosso (Peraxillate trapetala), il vischio giallo (Alepis flavida) o il vischio bianco (Tupeia antarctica); piante diverse tra loro ma accomunate dal modo di recuperare nutrimenti e dal nome con cui vengono definite comunemente. 

Prestate molta attenzione alle proprietà del vischio

Le proprietà del vischio sono controverse. La letteratura medica afferma senza tanti giri di parole che questa pianta è molto tossica mentre in fitoterapia assicurano che il vischio vanti importanti proprietà benefiche per l’organismo. Questa diatriba è dovuta al fatto che questo vegetale, consumato così com’è, è fortemente nocivo, seppur da esso si possono estrarre singoli componenti dalle innate qualità positive. Ad esempio, i flavonoidi del vischio hanno importanti qualità antinfiammatorie e possono regolare la pressione del sangue.
Ancora in fase di studio, invece, gli effetti positivi che pare abbiano gli estratti del vischio contro alcuni tipi di tumore. Sembra che i composti recuperati da questa pianta abbiano rafforzato l’organismo e promosso la morte delle cellule tumorali, ma anche ridotto gli effetti collaterali causati dalla chemioterapia. A prescindere da queste ultime considerazioni non ancora del tutto verificate dai medici, consumare il vischio è altamente dannoso per l’essere umano, sia che vengano assunte parti verdi che i suoi frutti.

Dalle tradizioni celtiche alle credenze cristiane

Il vischio è protagonista di molte leggende le cui origini si perdono nei secoli passati.
Per le popolazioni celtiche era una pianta sacra, essi la consideravano un vero e proprio amuleto contro la malasorte e le avversità. Pare che da questa credenza si sia generata la tradizione per cui sia di buon auspicio baciarsi sotto il vischio durante le festività. I cristiani antichi, invece, raccontavano che una volta il vischio fosse un albero ma fu relegato da Dio a pianta parassita dopo che il suo legno venne usato per costruire la croce su cui fu giustiziato Gesù Cristo. Inoltre, nel passato le bacche di vischio venivano utilizzate per preparare una sostanza collosa utilizzata come trappola nella caccia ai volatili. Questo uso del vischio ormai è perduto ma se ne ritrova testimonianza nel parlato, quando si utilizza il termine “invischiare” per definire una situazione, o una persona, particolarmente appiccicosa da cui è difficile liberarsi.

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