Se hai un orto e questo viene visitato dal grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa), non potrai fare a meno di notarlo, soprattutto tra maggio e giugno perché è il momento in cui depone le uova, magari tra i bancali dell’orto. Questo insetto bello grande, raggiunge anche 5 o 6 centimetri di lunghezza, scava la sua tana sotto la superficie del terreno e distrugge le radici delle piante. Ha le zampette anteriori adattate a scavare (si chiamano zampe fossorie, un nome che non prelude a niente di buono) e quando si muove sotto terra è come avere in azione un piccolo escavatore che distrugge ciò che incontra lungo la sua strada. Potremmo trovare i nostri ortaggi, che stavano benissimo fino al giorno prima, improvvisamente e irrimediabilmente appassiti ed estraendoli scopriremo che non hanno più radici.
Come riconoscere il grillotalpa
Il grillotalpa ha un corpo di colore bruno, è ricoperto di peluria e provvisto di ali che usa all’occorrenza. Le zampe anteriori sono corte e tozze per l’adattamento che hanno affrontato per diventare perfette per l’escavazione. La forma delle zampe fossorie è molto simile a quella delle zampe anteriori delle talpe. Ha abitudini notturne, non sarà facile da incontrare, ma prestando attenzione al terreno potremo notare gli ingressi alle sue gallerie e anche il loro tracciato, perché a volte sono molto superficiali. Le gallerie si riconoscono facilmente perché sono grandi circa come un dito.
Si può avere la conferma della presenza del grillotalpa nel nostro terreno anche ascoltando il canto del maschio, un suono stridulo, un lungo criiii, emesso per attrarre le femmine. Per farsi sentire meglio da sotto terra il maschio di grillotalpa modella i suoi cunicoli a forma di tromba per amplificare il canto. La femmina depone le uova (circa 300) in una tana sotterranea grande circa come una pallina da tennis, dove i piccoli resteranno a vivere per un anno, muovendosi nei dintorni per procurarsi il cibo. Anche se il suo aspetto e la velocità in cui si muove questo insetto può incutere timore, per l’uomo non è pericoloso, non può pungere, né mordere.
Quali danni provoca questo insetto
In agricoltura il grillotalpa è considerato uno dei nemici più pericolosi, perché oltre a far seccare le piante mangiando le loro radici (è polifago, perciò mangia molte specie diverse), può tagliarle di netto per farsi strada, quindi ogni sua galleria può fare strage dei nostri ortaggi. In realtà si nutre anche di larve di altri insetti, tra cui alcuni dannosi, quindi, in alcuni casi, potremmo considerarlo anche un alleato. Tra i suoi cibi preferiti ci sono anche i tuberi come le patate e le barbabietole da zucchero su cui lascia buchi profondi.
I nemici naturali del grillotalpa
Il miglior modo per contrastarlo è incoraggiare la biodiversità. Sono in tanti a ritenere il grillotalpa un buon bocconcino. Il toporagno e la talpa lo cacciano nel suo territorio sotterraneo. Altri suoi nemici naturali sono il riccio, il rospo e vari uccelli come lo storno, l’upupa, la gazza e il merlo. Viene cacciato anche da altri insetti come la scolopendra. Per favorire la presenza di questi alleanti nelle vicinanze dell’orto è utile creare zone umide, per esempio scavando uno stagno.
Come difendere l’orto dal grillotalpa
Per prevenire la sua diffusione sono utili le lavorazioni del suolo, che vanno a distruggere nidi e gallerie. Attività che però sono in contrasto con una buona gestione del terreno che, quando ben nutrito e fertile, non dovrebbe essere stravolto con le lavorazioni. Purtroppo il grillotalpa verrà a trovarci proprio là dove siamo stati più efficienti nella gestione del suolo, perché gradisce i terreni ben concimati, umidi e sciolti. in questo caso si può intervenire in maniera mirata cercando e eliminando le tane, dette ooteche, che sono talvolta visibili dalla superficie.
Il grillotalpa può essere catturato creando dei trabocchetti lungo le gallerie che abbiamo notato, perché ha l’abitudine di ripetere gli stessi percorsi. Le trappole devono avere le pareti lisce e profonde e possono essere preparate con materiali di riciclo come bottiglie di plastica tagliate, barattoli per yogurt o contenitori di vetro. I contenitori si interrano fino all’orlo. L’insetto, percorrendo il consueto sentiero, incontra l’ostacolo e finisce dentro la trappola da cui non sarà in grado di uscire.
Per la lotta al grillotalpa, come ad altri insetti dannosi che vivono sotto terra, si trovano in commercio anche organismi viventi, i nematodi entomopatogeni, piccoli vermi parassiti delle larve, da rilasciare nel terreno infestato, che ridurranno sicuramente la presenza degli sgraditi ospiti. Si tratta di una lotta biologica per la quale non sono stati evidenziati effetti collaterali sull’ambiente.
tratto da: www.boscodiogigia.it