Una pianta ornamentale con dei frutti ricchi di proprietà.
Originario della macchia mediterranea il corbezzolo era uno dei frutti preferiti dei nostri antenati. Denominato anche albatro o arbuto, è un albero da frutto sempreverde, tipico del periodo autunnale e molto amato nella tradizione contadina cilentana. È una specie selvatica che cresce quasi dappertutto in Italia.
Questa specie cresce in natura ma può essere coltivata con facilità anche in giardino o in frutteto.
Molto longevo e caratterizzato da una crescita rapida, è una pianta bellissima capace di produrre frutti dal sapore particolare e ricercato e di dare brio agli spazi verdi con giochi di colore che durano tutto l’anno.
Il suo fogliame persistente dalle tonalità verde opaco fa da sfondo a fiori di color bianco e a bacche di un rosso acceso a maturazione avvenuta. Fiori e frutti che si mostrano in contemporanea dato che l’autunno coincide sia con il periodo di fioritura che con quello di maturazione delle corbezzole nate dai fiori dell’anno precedente.
Ed ecco che si colora un tricolore che ricorda la bandiera del nostro Paese, caratteristica che ha permesso al vegetale di guadagnarsi il nomignolo di “Albero Italia”!
Oltre ad essere versatile, questo frutto è molto nutriente e ricco di proprietà terapeutiche. Tra i suoi componenti è ricco di etil gallato, un composto antibiotico che aiuta a combattere infezioni, raffreddore e influenza. È utile nel trattamento della cistite e rappresenta un’ottima forma di prevenzione da forme di irritazione alle vie urinarie.
I frutti del corbezzoli sono diuretici e ricchi di vitamina C, mentre le foglie possono essere usate nel trattamento del mal di gola. Hanno inoltre delle proprietà anti – invecchiamento, un potere antiossidante e aiutano a prevenire le allergie. I suoi semi seppur fastidiosi hanno un’alta concentrazione di grassi sani.
Coltivare il corbezzolo? Chi ben comincia, è a metà dell’opera
Il corbezzolo è considerato un frutto dimenticato, perchè poco adatta alle produzioni di massa. In ogni caso, coltivarla non è difficile: è una pianta che preferisce terreni tendenzialmente acidi, con una buona dotazione di sostanza organica, ben drenati ma freschi.
Ama esposizioni soleggiate e resiste molto bene al freddo anche se negli ambienti più rigidi è meglio proteggerlo durante l’inverno, specie se si tratta di piante giovani (fino al terzo anno di età).
Coltivarlo è abbastanza semplice perchè:
- dopo averlo messo a dimora in una posizione esente da ristagni
Miele, ma non solo
Il frutto del corbezzolo è una bacca tonda di color rosso acceso che presenza delle escrescenze in tutta la superficie esterna.
La sua polpa è gialla e il suo sapore leggermente acido ma piacevole, di sicuro un sapore che non si è più abituati ad assaggiare.
Le corbezzole, infatti, sono sempre state consumate in Italia, tanto che molti dialetti hanno termini utilizzati per definire questo frutto, come, ad esempio, albatre, lellarone (a Perugia) o albastro. Si consumano fresche, come sempre la scelta migliore per mantenere intatte le qualità benefiche che il frutto esplica sull’organismo, ma si possono anche conservare sotto spirito oppure candite.
In Sardegna e in Liguria c’è pure chi prepara un liquore speciale usando proprio le bacche di corbezzolo come ingrediente fondamentale.
Infine non si può ricordare che i fiori di corbezzolo attraggono le api per il sapore del loro nettare, le quali ringraziano preparando uno dei mieli più particolari e apprezzati nel panorama italiano: il famoso miele di corbezzolo.
Le foglie di corbezzolo, vegetazione ricca di proprietà benefiche per l’organismo, sono utilizzate per aromatizzare formaggi e migliorarne la conservazione.
Le qualità dei frutti e delle foglie di corbezzolo
Il corbezzolo è una pianta capace di aiutare l’organismo a risolvere qualche problemino con i suoi frutti e pure con le sue foglie.
Le foglie hanno qualità antibatteriche e antinfimmatorie che esplicano in caso di colori nel tratto urogenitale, nell’intestino e nello stomaco.
Le corbezzole, invece, sono ricche di vitamina C, vitamina E e molti altri composti con qualità antiossidanti. Tuttavia la presenza di molte sostanze attive può causare dolori allo stomaco, ancor più fastidiosi se chi li subisce presenta intolleranze o ipersensibilità specifiche.
Ed ecco spiegato perché Plinio il Vecchio ha messo tutti in guardia considerando “unedo” (ne mangio uno) il corbezzolo: probabilmente non era il sapore del frutto a metterlo a disagio, ma un problema allo stomaco accentuato da ipersensibilità che l’antico studioso doveva subire ogni volta che assaporava una corbezzola.
- idrici, non dovrete fare altro che esser sicuri che la pianta abbia abbastanza acqua durante i periodi caldi, ed il gioco è fatto!
- Il corbezzolo non ha bisogno di molte cure per mantenersi bello e produttivo!
- Dovrete solo eliminare i polloni che si formano alla base della pianta per evitare che possano sottrarre nutrienti ai rami principali e potate la pianta solo all’occorrenza, in primavera o in autunno, stando molto attenti ad asportare solamente i rami privi di fiori, danneggiati o malati.