In orto nascono sinergie tra le piante: scopri quali di esse si aiutano a svilupparsi se coltivate insieme.
Grazie alle consociazioni in orto le piante cresceranno meglio e saranno più produttive.
Questa tecnica colturale permette di utilizzare a proprio vantaggio le naturali collaborazioni che si instaurano tra vegetali ed è pratica essenziale negli orti sinergici.
Osserviamo da vicino le consociazioni e capiamo come si aiutano tra loro gli ortaggi.
Consociazioni in orto, dalla tradizione alla scienza
Le consociazioni in orto sono osservate dagli esseri umano sin dagli albori dell’agricoltura, tanto che già all’epoca si erano accorti che alcune piante si aiutavano vicendevolmente: ci sono specie che concimano naturalmente il suolo, altre che allontanano i parassiti ed alcune richiamano gli impollinatori.
Dopo secoli di osservazioni puntigliose anche gli scienziati moderni hanno iniziato a studiare approfonditamente la materia e il più delle volte hanno confutato quanto avevano affermato i nostri antenati.
Grazie a queste conferme nell’ultimo secolo sono nate nuove concezioni di orto ed una su tutte, la coltivazione sinergica, fonda le sue radici proprio sulle correlazioni positive che intercorrono tra gli ortaggi. In questo tipo di coltivazione, infatti, si studia attentamente la messa dimora dei vegetali di modo che le consociazioni dell’orto sinergico permettano alle piante di regolarsi nel modo più autonomo possibile per tutto il ciclo produttivo.
Le aiuole coltivate vengono munite di impianto di irrigazione e ricoperte da pacciamatura naturale di modo che anche gli apporti idrici siano limitati e il più possibile efficienti.
Carote e cipolle, una consociazione doc
La consociazione tra carote e cipolle è una delle più comuni in orto: c’è chi li posiziona lungo una stessa fila alternando una carota a una cipolla, chi invece le coltiva a righe sfalsate, l’importante è che possano condividere lo stesso suolo.
Quando possono spalleggiare, carota e cipolla si difendono reciprocamente: l’una tiene distante la mosca della cipolla, l’altra funge da repellente per la mosca della carota.
Questa sinergia tra vegetali si instaura per ogni tipo di Alliacea seminata in concomitanza con la carota, quindi se non siete amanti della cipolla potete benissimo mettere a dimora bulbi di aglio o di scalogno.
Cipolle e affini sono d’aiuto anche al finocchio, se coltivati in una stessa aiuola aiuteranno quest’ultimo a tenere a debita distanza il macaone, una farfalla che trova nel finocchio il suo pasto preferito.
Pomodoro, quante consociazioni!
Il pomodoro viene coltivato in quasi tutti gli orti italiani ma pochi sanno delle moltissime consociazioni che lo vedono come protagonista.
Le bacche di pomodoro pare vengano più saporite e siano meno soggette ad attacchi di parassiti se al loro fianco vengono coltivate piante aromatiche, menta e basilico su tutte.
D’altra parte il pomodoro è un repellente naturale contro la cavolaia, risultando utilissimo alleato nella difesa dei cavoli a ciclo di coltivazione primaverile-estivo.
Possono essere anche coltivati in alternanza agli asparagi nei periodi in cui l’asparagiaia è a riposo. In questo caso le piante di pomodoro limiteranno lo sviluppo delle piante infestanti ombreggiando il suolo e al contempo le loro radici ridurranno la compattezza del terreno, il quale risulterà consono al futuro sviluppo degli asparagi.
Come consociare fave e patate in orto
Un‘altra consociazione in orto caratteristica e molto utilizzata negli orti inglesi e americani è quella tra patate e fave.
Si è notato che la sinergia che nasce tra queste due specie vegetali permette alle fave di germogliare più velocemente, dandole la possibilità di insediarsi stabilmente nel terreno prima delle specie infestanti. Al contempo questa leguminosa apporta azoto al suolo e limita drasticamente le attività della dorifora della patata, nemico numero uno del tubero più amato del mondo.
Il Trifoglio fa bene al terreno e aiuta gli ortaggi
Il trifoglio è una delle piante spontanee più conosciute e diffuse ma pochi sanno che questa “erbaccia” può esser gestita a favore del proprio orto.
Il trifoglio, infatti, appartiene alla famiglia delle leguminose e in quanto tale recupera l’azoto dall’aria e lo trasferisce nel terreno in modo del tutto naturale, rendendolo disponibile a tutte le specie vegetali che lo circondano.
Non solo, i fiori in orto attirano molti insetti impollinatori e sono adatti a confondere i parassiti, come nel caso della mosca della carota, la quale trova difficoltà a distinguere le foglie di trifoglio da quelle del suo pasto preferito.