Liberare il terreno dalle malerbe senza l’uso dei diserbanti, può essere difficile, ma con un po’ di pazienza si può fare. Questo problema diventa di vitale importanza quando decidiamo di fare un orto su un terreno incolto: non si può seminare su di un terreno invaso da gramigna o da essenze spontanee che, anche se appartenenti alla flora locale e apprezzabili, non possono condividere lo spazio con i nostri ortaggi!
Come procedere allora per fare un’accurata operazione di ripulitura, per evitare che in seguito le erbe infestanti si ripresentino in modo continuo e persistente? Si può procedere a più livelli a seconda della grandezza del terreno.
– Se l’orto è di piccole dimensioni, possiamo armarci di santa pazienza e dissodarlo in profondità con la vanga, avendo cura di setacciare il terreno con cura. La cosa più difficile è togliere le radici delle malerbe, ma non la terra, che invece servirà alle coltivazioni future. Quindi dovremo tirare su l’erbaccia con la sua zolla di terra e scuoterla bene, prima di gettarla nel mucchio del compost.
– Se invece il nostro orto è di dimensioni maggiori, dovremo pensare ad un sistema più semplice e veloce ma pur sempre ecologico. In questo caso potremo coprire il terreno con dei teli, con dei cartoni, con dei sacchi di juta, con dei vecchi tappeti, insomma con qualsiasi cosa che non faccia passare luce e aria. Dopo un mese sotto questa copertura le erbe muoiono proprio per carenza di luce e di aria.
Non è una procedura da approntare all’ultimo momento perché richiede tempo, ma anche se non è molto bella da vedere è pur sempre efficace e funzionale. Con questo sistema elimineremo facilmente tutte le annuali mentre le radici delle piante perenni, più ostinate e caparbie, andranno eliminate manualmente.
Procediamo così:
1. Stendiamo il materiale che abbiamo scelto, abbastanza spesso, almeno 3-4 mm, su tutta la superficie del terreno, bloccando il perimetro con pietre o terra e sovrapponendo di alcuni centimetri i bordi dei vari teli.
2. Dopo un mese togliere la copertura ed estirpare tutte le erbe rimaste sul suolo, usando la zappa appena sotto la superficie del terreno o, se non sono troppo grandi, incorporiamole nel terreno, con la vanga o con l’uso di un motocoltivatore.
3. Innaffiamo tutto e aspettiamo una decina di giorni, per dare tempo ai semi rimasti nel terreno di spuntare nuovamente. Naturalmente questa volta lasceremo il terreno scoperto.
4. Trascorsi i dieci giorni effettueremo una seconda ripulitura, molto più veloce della prima, avendo cura di estirpare tutte le radici delle erbe annuali e perenni rimaste.
Solo a questo punto potremo effettuare una bella letamazione, e correggere il terreno con della sabbia o della paglia, se il terreno risultasse ancora troppo pesante. E poi finalmente via: con la coltivazione degli ortaggi!