La cimice verde è un insetto litofago (che si nutre di vegetali) fastidiosissimo e dannoso, i predatori non lo infastidiscono perché questi insetti possiedono ghiandole odorifere che emettono un odore abbastanza fastidioso. Esistono diverse varietà di cimici Appartenenti alla famiglia Pentatomidae, ordine dei Rhynchota che comprendente oltre 4100 specie tra cui la la Palomena vividissima, conosciuta anche come Nezara viridula che ho fotografato sia in vari stadi intermedi che in uno adulto quando assume il caratteristico colore verde vivo dalla capacità mimetica che la può far variare fino al marrone-rossastro.
Pungono le piante, e aspirano la linfa. Con questa operazione, oltre a danneggiare con le punture e la sottrazione del liquido vitale, la cimice si fa anche vettore di virus e infezioni fungine. Quando i frutti sono maturi la sua azione si concentra specialmente su questi.
Possono essere combattute sulle piccole superfici, senza ricorrere a prodotti chimici.
Si possono spruzzare le piante infestate con semplice acqua e peperoncino, o si può preparare un infuso di tabacco facendo bollire un litro di acqua, nel frattempo si sbriciola in una ciotola un paio di sigarette o una punta di sigaro o due pizzichi di tabacco trinciato: si versa sopra l’acqua bollente e si lascia raffreddare. L’infuso è pronto: metterlo in uno spruzzatore e spruzzarlo sulle piante.
E’ consigliabile aggiungere all’infuso un cucchiaio di detersivo per piatti, in modo da aumentarne la tensioattività cioè l’adesività alle piante.
Se l’infestazione è leggera, è consigliabile diluire al 50% il preparato, che può svolgere anche così la sua funzione senza sovraccaricare le piante di sostanze estranee. L’infuso non è dannoso per le piante, l’operazione si può ripetere quante volte si vuole.
Il rimedio più efficace per prevenire gli attacchi delle cimici utilizzare il decotto all’aglio. Da spruzzare di tanto in tanto alla base delle piante nelle ore serali, funziona anche il macerato d’ortica.
Il decotto all’aglio si prepara mettendo 5 o 6 spicchi d’aglio in una pentola d’acqua di medie dimensione e portando il tutto a bollore; dopo circa dieci minuti si mette il decotto a macerare in uno spruzzino.
Dopo 24 ore si può sciogliete un cucchiaio di sapone di Marsiglia liquido, per aumentare l’aderenza del prodotto e si spruzza sulle foglie delle piante colpite dai parassiti, tutti i giorni, in poco tempo la cimice verde ed eventuali altri afidi dovrebbero sparire.
Non c’è solo la cimice verde, si sta diffondendo molto rapidamente anche la “cimice marmorata asiatica” Halyomorpha halys detta di cimice cinese; ha l’aspetto delle altre cimici con varie tonalità di bruno sulla parte superiore e sul lato inferiore del corpo.
E’ particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché nelle zone d’origine ha una sola generazione all’anno, mentre nelle zone più favorevoli fino a quattro, con 300-400 esemplari a volta. La prima segnalazione si è avuta in Emilia Romagna nel 2012 ma nel 2016 un autunno particolarmente caldo ha favorito la moltiplicazione degli esemplari che sono estremamente mobili, capaci di percorrere enormi distanze (in laboratorio circa 120 chilometri in un giorno), essendo un insetto ‘alieno’ (proviene da altri continenti), non ha in Italia antagonisti naturali, inoltre la normativa europea vieta l’introduzione intenzionale di organismi non autoctoni e quindi è impossibile ‘importare’ gli antagonisti naturali, ad esempio il Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii, che assomigliano ad una mosca e sono originari di Cina e Giappone, per evitare di fare ulteriori pasticci.
La polifagia permette a questi insetti di trovare cibo in abbondanza. La situazione è drammatica perchè introducono l’apparato boccale in profondità sotto la superficie dei frutti per nutrirsi, creando grossi danni e rendendo gli insetticidi inefficaci.
Nei frutteti la soluzione più efficace per combatterla è rappresentata dalle reti anti-insetto, da posizionare alla caduta dei petali, dopo che c’è stata l’impollinazione e prima che le cimici colonizzino. La cimice asiatica non emette feromoni sessuali, atti a far incontrare due esemplari di sesso diverso. Emette invece feromoni di aggregazione che riuniscono in un’area di alcuni metri quadrati gli esemplari di questa specie, ma non è ancora stato messo a punto un sistema per sfruttare questa caratteristica.
Ho letto che uno dei rimedi più efficaci per rimuovere la cimice asiatica accettate anche nell’agricoltura biologica è l’olio di Neem che si ricava è un albero (Azadirachta indica) della famiglia delle Meliacee nativo dell’India e della Birmania, che va diluito con acqua e irrorato sul luogo da disinfestare.
Di fatto non esiste alcun rimedio efficace perchè non ci sono in Italia antagonisti e le sostanze naturali classiche non hanno alcun effetto repellente. Le linee guida attualmente in vigore sono di ucciderle, io detesto farlo, ma non ho altra scelta anche per non attirarmi l’ira dei vicini perchè sono veramente dannose anche per le abitazioni oltre che per l’agricoltura