Si chiama Nature Prescriptions ed è un nuovo programma terapeutico in via di sperimentazione in Scozia: per alcuni disturbi i medici prescrivono ai pazienti “dosi” di natura
APPUNTAMENTO dal medico, visita, ritiro della ricetta. E poi cambio di programma: anziché dal farmacista, si va dritti in campagna, a fare una passeggiata o a raccogliere funghi. È l’ultima idea del sistema sanitario scozzese: da questa settimana, i medici che aderiscono al programma “Nature Prescription” raccomanderanno ad alcuni loro pazienti (principalmente quelli affetti da malattie croniche come ansia, depressione, diabete e ipertensione) delle “dosi” di natura, che saranno parte integrante della terapia “tradizionale”. Il programma è gestito dal National Health Service del Regno Unito e dalla Royal Society of the Protection of Birds (Rspb), un ente per la conservazione della natura, e la sua sperimentazione è iniziata in 10 cliniche pubbliche dell’arcipelago scozzese delle isole Shetland.
IL PROGETTO
Il programma, considerato il primo del suo genere nel Regno Unito, consiste in un approccio non farmacologico, ossia nella prescrizione di diverse attività da svolgere all’aria aperta, partendo proprio dal presupposto che la natura possa effettivamente offrire alle persone benefici per la salute, e aiutare a trattare una serie di problemi quali ansia, depressione, diabete, ipertensione, oltre a migliorare il benessere personale. “Esiste una prova schiacciante che la natura abbia benefici per la salute del corpo e della mente”, afferma Karen MacKelvie, responsabile della comunità Rspb. Infatti, commenta Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) l’idea non è affatto nuova.
“Tutti i medici sanno che praticare in maniera sistematica alcune buone abitudini, come svolgere regolarmente l’attività fisica, migliora il benessere e la salute delle persone”, spiega l’esperto. “Il concetto di vivere la natura, inoltre, va al di là del puro esercizio fisico. La componente naturalistica, infatti, è una parte fondamentale della terapia, perché aggiungendo rilassamento e distensione apporta un miglioramento conclamato delle condizioni psichiche dei pazienti”. Come precisa l’esperto, ormai da anni i medici dispensano consigli e indicazioni non solo a pazienti affetti da patologie croniche come l’obesità, malattie metaboliche, respiratorie e cardiache, ma anche a persone che sono in buona salute. “L’adozione di uno stile di vita attivo dovrebbe essere una norma assoluta per tutti”, spiega Cricelli. “Tra le tante indicazioni, per esempio, c’è quello di ridurre al minimo l’uso della macchina, fare tra i 5 e i 10mila passi al giorno, evitare le zone affollate e ricche di inquinanti”.
IL CALENDARIO
A seconda delle stagioni dell’anno, i medici avranno a disposizione un opuscolo e calendario, grazie ai quali potranno dare consigli e suggerimenti ai loro pazienti su quali attività all’aria aperta potrebbero svolgere. Per esempio, durante l’estate i pazienti potrebbero essere incoraggiati a fare passeggiate sulla spiaggia alla ricerca di conchiglie. In primavera, invece, potrebbero esplorare nuovi sentieri o imparare a riconoscere le piante. Nei mesi invernali, i pazienti saranno ancora invitati a uscire, anche se per periodi di tempo più brevi, magari svolgendo attività come il birdwatching o rimanere fermi per alcuni minuti ad ascoltare i rumori dell’ambiente che li circonda. “In definitiva – si legge nell’opuscolo – i pazienti sono invitati a uscire di casa in qualsiasi condizione atmosferica, sentire l’ebbrezza del vento o della pioggia sul proprio viso, per mantenere un collegamento diretto con la natura per tutto l’anno”.
I FARMACI
Con questo programma, il National Health Service non sta suggerendo assolutamente che le “dosi” di natura possano in alcun modo sostituire le medicine convenzionali. “Non si tratta assolutamente di una sostituzione della terapia o di una cura per queste patologie croniche”, spiega Cricelli. “Queste attività sono azioni coadiuvanti ai trattamenti, ovvero devono essere intese come uno strumento di aiuto e complementare ai farmaci che, auspicabilmente, porta a migliorare la salute fisica e mentale delle persone”.